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Visualizzazione dei post da agosto, 2018
Come scegliere o non scegliere un fotografo. Attenzione al “furore creativo imperativo”! Riflessione semiseria, per evitare il fotografo sbagliato.    Testo e immagini di Michela Mazzorana,  © 2018   Sarà che di mostre in gioventù ne ho fatte diverse e le foto da scartare per preferire, quelle che in quel momento ritenevo le migliori mi provocavano un senso di Ingiustizia verso “le scartate”, le indegne di apparire davanti allo sguardo altrui nonostante fossero comunque “figlie” del mio ingegno. Ma anche tralasciando i sentimentalismi, quando un fotografo o pseudo tale, sceglie delle foto per una sua personale, ha il diritto, secondo me, di pubblicare il materiale che raccolto, nei mesi o negli anni, meglio rappresenta il suo pensiero. Pagando le opere che stamperà si può arrancare il sacro santo diritto di decidere ciò che è meglio scartare e ciò che preferibile rendere pubblico del suo archivio digitale. Ma andando oltre il lato economico, l’autore sceglie il meg
Quando si riesce a mantenere  le aspettative... Clienti e fotografa soddisfatti! Riflessione e immagini di Michela Mazzorana M. lo incontro in attesa ad un ufficio, per caso dopo quasi due anni dal suo matrimonio, celebrato in una giornata di sole di metà settembre. Quel giorno è, per me, indimenticabile per due motivi: uno personale e uno dovuto all'incantevole  festa organizzata. Gli sposi raggianti, i fiori meravigliosi, la luce che filtrava dalle finestre della navata e regalava riflessi cangianti al pizzo della sposa, la commozione davanti agli anelli, la tenerezza dei loro abbracci, l’allegria degli invitati e lo scenario del castello arricchito dai fuochi serali degni di un re e di una regina facevano sentire terra e cielo meno lontani. M., sempre sorridente, mi chiede come va e inizia a raccontarmi, davanti a un paio di persone, di aver visto da poco un altro album matrimoniale fatto da un altro fotografo (ahimè!). 
Storia visiva di un cartello Foto e testo  di Michela Mazzorana  Luglio 2018 Davanti all'immensità della natura, dunque, non siamo solamente piccoli, ma inadeguati: crediamo di aver capito, e invece non abbiamo capito; crediamo di essere al vertice della creazione, e ci comportiamo in maniera indegna persino della nostra parte animale. (...) L'uomo si crede superiore alla natura, perché sa costruire delle macchine che la sfruttano, la sporcano e la imbrigliano e perché, da pochi anni, ha spinto la sua audacia fino a manipolare le fonti stesse della vita; ma la realtà è che basta uscire in una notte d'estate nuvolosa e senza luna, lontano dalle luci e dai rumori degli uomini, per sentire chiaramente quanto la nostra presenza quaggiù sia solamente tollerata. Cit. Francesco Lamendola, 2009 Quel cartello l’ho trovato nell'ultimo  pezzo di terra arsa dal sole affacciato ad un mare così intenso da non poterlo più scordare.  L’ho inqu
Conservare l’istinto primordiale dall’osservazione di Michela Mazzorana (fotografa)   1 agosto 2018   L’isol a , seppur indipendente, appariva una colonia inglese, tanto nei piatti a colazione trionfavano bacon e frittate. La visuale di tanti grassi saturi non ingannava nessuno. Le splendide bimbe bionde si trasformavano, in percentuale assai importante, in poco tempo, in bomboloni. Le altre, quelle apparentemente sane avevano sicuramente la cirrosi epatica tanto odoravano e adoravano il gin. Tuttavia, fra tanta abbondanza, nel resort, qualche perla, giovane e astemia risplendeva, per rallegrare gli occhi dei turisti, soprattutto dei ragazzini, che se non è cambiato l’istinto di riproduzione della specie, dovrebbe essere sensibile a tale visione e  cercare in tutti i modi di approcciare qualche esemplare. Il primo contatto dovrebbe essere, salvo cambiamenti, oculare, d'altronde anche l'occhio vuole la sua parte, ci hanno ben insegnato : prima occhiata fu